Ecco la seconda recensione...

[L'autunno è una ninnananna per la vita che tornerà]

Per non perdere neanche un frammento delle considerazioni sui libri che leggo, mi tocca fare la recensione prima di iniziare un nuovo libro. Neanche un brivido, una lacrima dovrò perdere altrimenti tutto sarà vano!

Il libro in questione è:
Trama: Violette Toussaint è guardiana di un cimitero di una cittadina della Borgogna. Ricorda un po’ Renée, la protagonista dell’Eleganza del riccio, perché come lei nasconde dietro un’apparenza sciatta una grande personalità e una vita piena di misteri. Durante le visite ai loro cari, tante persone vengono a trovare nella sua casetta questa bella donna, solare, dal cuore grande, che ha sempre una parola gentile per tutti, è sempre pronta a offrire un caffè caldo o un cordiale. Un giorno un poliziotto arrivato da Marsiglia si presenta con una strana richiesta: sua madre, recentemente scomparsa, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel lontano paesino nella tomba di uno sconosciuto signore del posto. Da quel momento le cose prendono una piega inattesa, emergono legami fino allora taciuti tra vivi e morti e certe anime, che parevano nere, si rivelano luminose. Attraverso incontri, racconti, flashback, diari e corrispondenze, la storia personale di Violette si intreccia con mille altre storie personali in un caleidoscopio di esistenze che vanno dal drammatico al comico, dall’ordinario all’eccentrico, dal grigio a tutti i colori dell’arcobaleno. La vita di Violette non è certo stata una passeggiata, è stata anzi un percorso irto di difficoltà e contrassegnato da tragedie, eppure nel suo modo di approcciare le cose quel che prevale sempre è l’ottimismo e la meraviglia che si prova guardando un fiore o una semplice goccia di rugiada su un filo d’erba.

Titolo: Cambiare l'acqua ai fiori
Autore: Valèrie Perrin
Casa editrice: edizioni e/o
Anno pubblicazione: 2019
Pagine: 476

Recensione:

La copertina mi ha tratta in inganno. Pensavo ad un romanzo giapponese , ambientato in giappone, tra Onsen, stradine , geishe e sushi , invece è più un' ambientazione alla "Il favoloso mondo di Ameliè" con tanto di fisarmonica di sottofondo! [Sembrerà banale ma per me la Fisarmonica è musica francese per eccellenza].
Non è una storia, ma il perno, il fulcro viene raccontato da piccole storie, che trattano il tema, "Amore" nelle loro sfumature. Questo è la rivincità, la rinascità, il tornare degni davanti alla cosa più importante L'Amore. 
C'è l'amore tradito, l'amore eterno, l'amore viscerale, giovanile, folle...l'amore senza identità sessuale. E' il percorso interiore della protagonista che dal buio e tetro quotidiano, ritrova la primavera, e non solo nel suo orto e nei suoi fiori.. quelli sono una cura. Un romanzo che racchiude le sue diverse forme di "testo" con tutti i protagonisti possibili, "la mai amata", "il bello e dannato"," il salvatore", "la matrigna ed il suo schiavetto". Ci sono parti del romanzo che mi hanno colpita come la storia dell'amore non corrisposto tra Philippe e Francoise, come il tentativo di Philippe di riabilitarsi agli occhi di Violette cercando il colpevole della morte di Leonine. C'è la primavera che sboccia, la possibilità di guardare altrove, di provare nuovamente a vivere di colori , emozioni, amore, sesso. E' esso stesso un memento alla riabilitazione di se. Un pò come la protagonista, il libro è vestito di grigio e nero ma sotto nasconde il fuoco ardente, il vestito rosso. 

[Pensaci quando ti addormenti, l'amore è più forte della morte!]

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